Un avvocato di Terracina invia un esposto alla Procura ipotizzando in suo danno un’illegittima privazione della libertà e autodeterminazione oltre alla violazione della privacy con possibile captazione di dati sensibili contenuti nel telefono cellulare costretto a consegnarlo in occasione dell’identificazione ai sensi dell’articolo 349 del codice di procedura penale.

I fatti risalgono al primo aprile scorso quando al professionista fu contestata la violazione al Codice della strada per sosta vietata. Riconoscendo l’errore e volendo provvedere contestualmente, l’avvocato sale a bordo del mezzo e si mette al volante per spostarlo, omettendo di indossare le cinture di sicurezza. Altra contestazione. Poteva finire lì e invece è finita in caserma.

L’avvocato nel suo esposto riferisce che nonostante la sua disponibilità a recarsi in caserma per eventuali chiarimenti sarebbe stato prelevato coattivamente e condotto nella sede dell’Arma dei carabinieri a sirene spiegate e una volta lì privato del suo telefono cellulare sprovvisto di password d’accesso, contenente dati sensibili trascrivibili su altro supporto informatico. Ma la cosa più grave secondo l’avvocato sarebbe avvenuta proprio nell’identificazione ai sensi dell’articolo 349 del Codice di procedura penale, con contestuale notificazione del verbale di identificazione sprovvisto di “ogni indicazione del reato ipotizzabile, né ascritto o ascrivibile, tantomeno commesso, rimanendo esclusi fatti diversi da quello che è, e rimane, la mera violazione contravvenzionale (sosta vietata e guida senza cinture, ndr)”. L’avvocato riferisce nell’esposto che nonostante avesse chiesto in ordine a quale reato fosse stato condotto in caserma non avrebbe ricevuto alcuna spiegazione: “Avrà modo di conoscere quello che scriveremo quando manderemo in Procura l’informativa”, gli avrebbero risposto.

L’avvocato di Terracina, contro il quale i carabinieri avevano concluso con un’informativa di reato per oltraggio e resistenza (stando alle notizie desumibili dalla stampa), ha chiesto alla Procura attraverso il suo esposto immediata audizione in ordine ai fatti rappresentati.