Prima dell’udienza generale di mercoledì 15 marzo Papa Francesco ha benedetto una grande scultura, l’ ‘Angelus Misericordiae’, realizzata e donatagli dall’artista messinese-terracinese Pasquale Basile con il sostegno dei Club per l’Unesco di Terracina e di Roma, oltre che del Testi Group di Verona. Immagini della scultura nella galleria fotografica.

Mercoledì mattina 15 marzo 2017. C’è qualcosa di nuovo dentro il Vaticano, in piazza dei Protomartiri romani. Dal lato della Basilica, a pochi metri dall’Arco delle Campane (che dà sul sagrato di San Pietro, in cui è ancora in corso la consueta udienza generale), a poca distanza dalla papamobile, si erge – orgogliosamente sola – una scultura. Sorretto da una piramide quadrangolare a base ottagonale, sta un viso d’angelo in bronzo. Nella targhetta affissa alla piramide una scritta: Angelus Misericordiae, di P. Basile, Testi Group Verona (quest’ultimo deve essere uno sponsor).

“Il Papa, prima di entrare in Piazza, si è fermato, è sceso, ha benedetto la scultura”, ci dice l’autista papale. E allora andiamo a cercare lo scultore. Pasquale Basile lo conosciamo da tanti anni, già fin dai primi Anni Novanta quando espose presso l’Istituto italiano di cultura a Berna e poi perché da quarantacinque anni vive ed opera a Terracina, città cui più volte abbiamo dedicato la nostra attenzione in questo stesso blog.

Settantaduenne (anni molto ben portati, grazie a una inesauribile verve e fors’anche in virtù di una gran chioma riccioluta), l’artista nato a Messina ha trasfuso nella città amata da Pio VI i sapori culturali classici della sua isola natia. Si ritrovano anche in quest’ Angelus Misericordiae, che su iniziativa congiunta dei Club per l’Unesco di Terracina e di Roma, è stato donato a papa Francesco.

“Con questa scultura ho voluto rispondere a una mia esigenza di interpretare quella Misericordia cui il Pontefice ha voluto dedicare un intero anno… che però prosegue – rileva Basile- Un anno e mezzo fa ho incominciato a elaborare la scultura, che si è sempre più perfezionata fino all’oggi, arricchita com’è stata da una base piramidale che la sostiene”.

L’Angelus Misericordiae (volutamente in latino, “lingua ariosa, solenne, universale”) è in sostanza un viso dalla capigliatura alata che guarda verso il basso: “Sì, l’Angelo rappresenta lo strumento attraverso il quale Dio vuole rivolgersi con la Misericordia all’intera umanità. Per comprenderla e per perdonarla”.  Nella capigliatura sette ali…” Sono ali che possono essere interpretate anche come mani di Dio. Richiamano movimento…è come se l’Angelo scendesse verso l’uomo perché quest’ultimo accolga il messaggio di Dio”.

La bocca sembra aperta… “Il messaggio va trasmesso, non si può dare con la bocca chiusa!” . Però gli occhi sono socchiusi… “Secondo la mia interpretazione, siccome l’occhio del messaggero di Dio si rivolge all’umanità intera, non guarda un punto preciso e dunque deve ‘coprire’ tutta la terra…”.

Perché la piramide? “E’ un dato sia filosofico che materiale. Filosofico dal momento che la piramide tende verso l’alto, è protesa all’incontro con Dio. E lo incontra attraverso l’Angelo, da essa sorretto. E’ anche un dato materiale, perché è grazie alla piramide – di pietra di Roma, travertino romano come era giusto – che la scultura in bronzo si sostiene. Guardi che la scultura pesa 120 chili, la piramide 900. L’insieme complessivamente è alto 3,2 metri, l’Angelo misura un metro per 1,50. Insomma è stato un bel lavoro anche di postura, per il quale devo ringraziare lo sponsor di Verona, la Testi Group”.

Ci dica allora dell’incontro con Francesco… “E’ arrivato in papamobile, l’ha fatta fermare quando ha visto la scultura, è sceso e me ne ha chiesto il significato. Gli ho detto che rappresentava un Angelo della Misericordia, scolpito per un Anno della Misericordia che non finisce. E’ stato felicissimo di sentirlo. Ha detto di pregare per lui e io ho osservato che già avevo in ogni caso fatto qualcosa che pregava per lui e cioè l’Angelo. Di nuovo ha sorriso. Poi ha benedetto la scultura, me e chi mi accompagnava ed ha proseguito verso il Sagrato. Ero molto commosso… il Papa mi ha regalato uno dei momenti più belli della mia esistenza”.

Con Basile alcuni amici. Per Maura Gentile (presidente del Club per l’Unesco di Roma) Roma, “l’idea di celebrare il Giubileo della Misericordia donando la scultura di Pasquale Basile al Papa, ci è sembrata azzeccatissima. Soprattutto in un momento così difficile come il nostro, in cui sembra che la vita umana valga sempre meno su uno sfondo culturale caratterizzato dal deprezzamento dei tradizionali valori”. Paolo Calabrese è socio fondatore del club della capitale: “Oggi ho provato un’emozione particolare guardando la Piazza così variamente colorata. Perché mi sono reso conto di quanto sia importante e bella quell’armonia sociale che questo Papa ha creato. Trovo poi l’Angelo un simbolo di umanità, elemento fondamentale per la pace nel mondo”.

A sostenere in Piazza Terracina e Roma anche Lucca, con il presidente del locale Club per l’Unesco Raffaello Nardi: “Era la prima volta che venivo all’udienza generale e devo dire che sono rimasto molto colpito sia dall’entusiasmo della gente che dall’approccio del Papa verso di essa. Non mi immaginavo che fosse così intensa la mattinata!”. Con il presidente la direttrice lucchese-lucana Annateresa Rondinella, che è attiva anche a Parigi nella sede centrale dell’Unesco come vicesegretario generale aggiunto del Consiglio generale del cinema, televisione, audiovisivo:
“Conosco da tempo la bravura di Pasquale Basile, che ha già lavorato per l’Unesco realizzando tra l’altro la scultura ‘Il volo’  per il decennio dell’educazione sostenibile 2005-2014, poi riprodotta nel 2008 da un francobollo delle Poste italiane. Stamattina l’emozione è stata intensa. Le parole del Papa ci hanno fatto comprendere come il Giubileo della Misericordia sia stato un ‘lancio’ e non un ‘approdo’. Poi è stato vedere Piazza San Pietro un po’ come l’Unesco, casa dei popoli, tutti uniti negli stessi valori che vanno al di là dell’appartenenza, del Dio di qualcuno, al di là – grazie a Papa Francesco – del recinto del cattolicesimo”.  Parole queste ultime che stimolano sicuramente riflessioni di varia natura.

Ad accompagnare Pasquale Basile tra gli altri anche Pierluigi Testi, per lo sponsor di Verona; il terracinese Arcangelo Palmacci (per Poste Italiane, ha offerto al Papa un folder filatelico e un foglio erinnofilo realizzato per l’evento); Giovanni Puglisi, presidente emerito della Commissione nazionale italiana per l’Unesco e presidente dell’Associazione per l’educazione allo sviluppo sostenibile.