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Terracina: piante e fiori in un vicolo cieco
Quando la storia sembra scritta da Franz Kafka
La storia che abbiamo avuto modo già di raccontare il 2 e il 17 maggio scorso sembra uscita dalla penna di scrittori che esplorano il genere paradossale, creando narrazioni che sfidano la logica e la realtà, spesso con intenti satirici o riflessivi.
Ma riteniamo che nulla avrebbero potuto alcun maestri dello specifico campo letterario come Jorge Luis Borges, Franz Kafka, Italo Calvino e Samuel Beckett, al cospetto di quello che sta capitando alla signora Gabriella Marzullo, cittadina di 80 anni residente sul Centro Storico Alto della città.
Quella della signora Gabriella è una storia da raccontare possibilmente senza farre commenti, perché sarebbero vani e forse anche forvianti.
Ed allora lo facciamo ripercorrendo il ricorso che la signora Gabriella ha proposto al Prefetto di Latina per il verbale che gli è stato comminato di 173,00 euro, ma soprattutto per il fatto che dovrebbe togliere i suoi amati vasi con le bellissime piante ornamentali contenute al loro interno.
Il fatto
“La Polizia Locale di Terracina il 15 maggio 2025 notificava alla signora Marzullo un verbale di violazione dell’art. 20 commi 1 e 4 del CDS perché la medesima: “…occupava porzione della pubblica via Villafranca in prossimità dell’abitazione con 15 vasi di varie forme e dimensioni con piante all’interno,
n.10 vasi circa vuoti accatastati di varie forme e dimensioni,
n.1 sedia in legno con sopra dei tappeti
oltre che nel vicolo adiacente all’abitazione lato sinistro (direzione porta Romana)
n.1 stendino vuoto con delle mollette, senza alcun titolo autorizzativo”.
Contestualmente, veniva imposto alla signora Marzullo: “l’obbligo di rimuovere le opere abusive a spese dell’autore della trasgressione, con una sanzione applicata di euro 173,00”.
La Signora Marzullo, ebbene dirlo chiaramente, vive questa vicenda con un forte disagio psicologico, ma senza abbattersi oltre misura, conferisce incarico all’avvocato Marco Trabucco di fare opposizione al Prefetto di Latina.
Nel merito, scrive nel ricorso l’avvocato Trabucco, la norma richiamata è del tutto inconferente al caso di specie: l’abitazione della signora Marzullo si trova infatti alla fine di un vicolo cieco, i vasi dei fiori “incriminati” sono posizionati in modo adiacente la muro dell’abitazione senza intralciare il passaggio pedonale e sono posti a fianco del portoncino d’ingresso per fine di abbellimento, ma senza recare alcun intralcio alla circolazione pedonale.
Pertanto, nel caso di specie non sussiste alcuna occupazione abusiva di suolo stradale, di carreggiata e non sussiste alcun intralcio alla circolazione pedonale e tanto meno alla inesistente perché impossibile, circolazione di automobili.
Per quanto riguarda la sedia e lo stendino incriminati nel verbale dai solerti vigili erano posizionati temporaneamente di fronte all’abitazione per far asciugare i panni e per far prendere aria al tappeto visto che la casa della ricorrente è un tipico appartamento a pian terreno che non dispone di terrazzo”.
Da parte nostra c’eravamo ripromessi di non fare commenti, ma viene spontaneo una esclamazione: ma veramente state facendo?
Con tutto l’abusivismo di ogni genere e natura che vive la città?
Ma veramente fate?
e.