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- La ferrovia fantasma di Terracina: da 12 anni chiusa per una frana sulle rotaie
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La ferrovia fantasma di Terracina: da 12 anni chiusa per una frana sulle rotaie
Dal Telegiornale del Lazio di Rai 3
La cittadina, tra i principali centri turistici del pontino, aveva un collegamento con Roma interrotto da molti anni, il Comune promette impegno.
Una linea ferroviaria interrotta in mezzo al nulla, con un grande masso in mezzo alle rotaie. Sembra la scena di un film di frontiera americano, invece accade nei pressi di Terracina, quasi 45mila abitanti, uno dei principali centri turistici del Pontino, da cui ogni giorno partono centinaia di pendolari che per lavoro o studio si dirigono verso Napoli e soprattutto verso Roma.
La linea, che si congiunge a quella tra le due metropoli e che fino al 2012 collegava Terracina direttamente con la capitale, è chiusa dal settembre di 13 anni fa a causa di una frana dal soprastante Monte Cucca, e nonostante tante promesse e battaglie di comitati, associazioni e cittadini è rimasta bloccata fino a oggi, con il grande masso da film western ancora al centro della strada ferrata.
Oggi, chi deve prendere un treno da qui deve andare a Priverno o a Monte San Biagio, stazione a cui da qualche anno è stata aggiunta la dicitura “Terracina Mare”: circa 12 chilometri e almeno 20 minuti di automobile o bus. In realtà il sito di Trenitalia consente l’acquisto di un biglietto unico dalla stazione che si trova nel centro di Terracina, anch’essa inutilizzata dal 2012, a Roma Termini: ma la tratta fino alla stazione di Priverno è coperta con un autobus. Ci sono poi i bus del Cotral, con cui dopo i disagi del passato, il comune pontino ha siglato un accordo per avere una corsa di bus legata ad ogni treno in arrivo o in partenza da Monte San Biagio.
È quindi una storia dimenticata, quella della ferrovia Terracina – Priverno – Roma Termini? Sicuramente non lo è per i tanti che ricordano la comodità di quella tratta per cittadini e turisti, ma non sembra esserlo nemmeno per le istituzioni. Di recente è stato convocato al Ministero dei Trasporti un tavolo proprio su questo argomento, ed è stata istituita una cabina di regia che dovrebbe portare alla riapertura in tempi certi, come negli anni scorsi era stato affermato dall’attuale ministro Matteo Salvini durante iniziative politiche a Terracina.
A ballare sono soprattutto i milioni, però: se rimuovere un masso e mettere in sicurezza un costone montuoso, che mette a rischio anche strade e abitazioni, può sembrare semplice e immediato, Rete ferroviaria italiana parla di 60 milioni per rifare il breve tratto ferroviario, più altri milioni di euro che servirebbero proprio per sistemare la situazione del monte. Cifre molto alte che secondo il governo però potrebbero essere trovate. Intanto, la stazione è inutilizzata, tanto che nell’ultimo periodo è scoppiata anche una polemica sul suo possibile utilizzo per scopi “sociali” diversi da quelli dei viaggi in treno, che per qualcuno potevano essere dimostrazione della mancata volontà di riaprire la linea.
I pendolari di Terracina ma di tutta l’area pontina, del resto, vivono difficoltà comuni a tantissimi che in Italia viaggiano regolarmente su rotaia. Treni spesso stracarichi, specialmente d’estate, quando ai soliti viaggiatori si aggiungono le migliaia di turisti che affollano la zona, con aree naturali, cittadine che in molti casi sono gioielli e spiagge da bandiera blu con lo splendido scenario del Circeo.
Insomma, riavere il treno da Terracina potrebbe sicuramente avere un senso, proprio come nei film americani in ballo ci sono le ragioni della modernità e dell’economia e quelle del buon senso e un pizzico di nostalgia. Sarà la cabina di regia a stabilire quali prevarranno su questo territorio.
Nei due servizi di Filippo Pala, le interviste a Sara Norcia – Assessore ai trasporti Comune di Terracina, Piergiorgio Pariselli – Gestore bar stazione di Terracina, Anna Giannetti – Presidente circolo Legambiente Terracina, Francesco Giannetti – Sindaco di Terracina, Everardo Longarini – giornalista.
Servizio di Rai 3 Lazio, con mio piccolo intervento ad inizio secondo filmato.